Secondo quanto riportato dal Sacerdote Angelo Genna (1720-1788), si narra che un individuo di nome Giacomo Nagone fondò, in una data sconosciuta, una cappella dedicata a Santa Maria di Curò lungo la via conosciuta all’epoca come “dei Santi”.
Nel 1611, la Confraternita di Sant’Anna, fondata dal vescovo don Marco La Cava (1605-1628), decise di erigere una chiesa dedicata a Sant’Anna.
Per evitare la proliferazione di chiese, data la difficoltà di mantenere quelle esistenti per la mancanza di risorse, la confraternita incorporò la cappella fondata da Nagone insieme alle sue rendite nella nuova chiesa e vi trasferì il dipinto di Santa Maria di Curò.
Successivamente, la chiesa passò sotto il controllo dei Crociferi o Camilliani, noti come Chierici Regolari Ministri degli Infermi.
Il loro insediamento a Marsala nel 1675 è descritto così da uno storico dell’ordine:
"Fin dal 1672, alcuni nostri religiosi erano stati portati lì per affari privati e, visitando gli infermi, avevano dimostrato la carità secondo il nostro istituto. Di fronte a ciò, nobili e cittadini decisero di accoglierci nella loro città offrendoci capitali ed elemosine sufficienti al sostentamento di almeno dodici individui.
Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia dell'anno giubilare 1675, con una solenne processione in cui fu portato l'Augustissimo Sacramento del Vescovo di Mazzara, giungemmo alla chiesa assegnata, che era splendidamente adornata, e ci fu permesso di iniziare il nostro servizio e godere della pietà del popolo".
Nel 1866, con la soppressione degli ordini religiosi, il convento venne confiscato dallo Stato italiano e venduto a Salvatore Amodeo. La chiesa, dapprima, fu assegnata al francescano fra Giovanni di Monte San Giuliano e successivamente al crocifero Pietro Gennaro, il quale ne divenne il cappellano.
La chiesa conobbe un periodo di rinascita quando fu affidata al sacerdote Francesco Sutera: furono intrapresi lavori di restauro e nacque il sodalizio della Sacra Famiglia nel 1888.
Nel 1901, il sacerdote Sutera acquistò la chiesa dal demanio e, sfruttando le nuove disposizioni pontificie riguardanti l’incremento del numero di parrocchie, propose l’elevazione della chiesa a parrocchia. La richiesta fu accolta il 26 luglio 1920 dal vescovo di Mazara, Monsignor Nicolò Maria Audino (1903-1933), ma solo il 13 maggio 1927 fu ufficialmente riconosciuta civilmente con un decreto ministeriale.
Dalla chiesa ha origine la processione del Giovedì Santo di Marsala, oggi conosciuta come Sacra Rappresentazione.
- Testo tratto dal sito "Confraternita di Sant'Anna".
- Foto tratta dalla pagina facebook "Confraternita S. Anna Marsala".